mercoledì 27 aprile 2016

LAUREE BREVI, ARRIVA LA RIFORMA

 È partito il progetto del Miur per modificare i corsi di laurea. Tre anni, di cui uno dedicato alla teoria, il secondo ai laboratori e il terzo in campo con almeno un rimborso spese. Questa, come riporta il Sole24Ore, la struttura delle nuove "lauree professionalizzanti", che saranno erogate dalle Sup, le scuole universitarie professionali create dagli stessi atenei, ma con la partnership, nella governance, delle imprese (mondo produttivo e dei servizi) e della P.A.

mercoledì 13 aprile 2016

APPROVATA DEFINITIVAMENTE DALLA CAMERA LA RIFORMA COSTITUZIONALE. ORALA PAROLA AI CITTADINI CON IL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Con 361 sì e 7 no la Camera ha approvato il ddl Boschi sulla riforma della Costituzione. Era richiesta la maggioranza assoluta dei voti (316).

Ecco i pilastri della riforma Costituzionale approvata definitivamente dalla Camera.

CAMERA Sarà l’unica a votare la fiducia. I deputati restano 630 e verranno eletti a suffragio universale, come oggi. 

SENATO Continuerà a chiamarsi Senato della Repubblica, ma sarà composto da 95 membri eletti dai Consigli Regionali (21 sindaci e 74 consiglieri-senatori), più 5 nominati dal Capo dello Stato che resteranno in carica per 7 anni. Avrà competenza legislativa piena solo su riforme e leggi costituzionali. Per quanto riguarda le leggi ordinarie, potrà chiedere alla Camera di modificarle, ma Montecitorio non sarà tenuta a dar seguito alla richiesta. Se il Senato chiede alla Camera di modificare una legge che riguarda il rapporto tra Stato e Regioni, l’assemblea di Montecitorio può respingere la richiesta solo a maggioranza assoluta. 

LEGITTIMAZIONE POPOLARE Saranno i cittadini, al momento di eleggere i Consigli Regionali a indicare quali consiglieri saranno anche senatori. I Consigli, una volta insediati, saranno tenuti a ratificare la scelta. 

SENATORI-CONSIGLIERI I 95 senatori saranno ripartiti tra le Regioni in base al loro peso demografico. I Consigli Regionali eleggeranno con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti; uno per ciascuna Regione dovrà essere un sindaco. 

IMMUNITÀ I nuovi senatori godranno delle stesse tutele dei deputati. Non potranno essere arrestati o sottoposti a intercettazione senza l’autorizzazione del Senato. 

VOTO IN DATA CERTA i Regolamenti parlamentari dovranno indicare un tempo certo per il voto dei ddl del governo; vengono introdotti limiti al governo sui contenuti dei decreti legge. 

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Lo eleggeranno i 630 deputati e i 100 senatori. Per i primi tre scrutini occorrono i due terzi dei componenti, poi dal quarto si scende ai tre quinti; dal settimo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza dei tre quinti dei votanti (oggi il quorum è più basso, maggioranza assoluta degli aventi diritto dalla quarta votazione in poi). 

CORTE COSTITUZIONALE Dei 15 giudici Costituzionali, 3 saranno eletti dalla Camera e 2 dal Senato. 

REFERENDUM Introdotto un quorum minore per i referendum sui quali sono state raccolte 800.000 firme anziché 500.000: per renderlo valido basterà la metà degli elettori delle ultime elezioni politiche, anziché la metà degli iscritti alle liste elettorali. 

REFERENDUM PROPOSITIVI vengono introdotti con la riforma; una legge ordinaria ne stabilirà le modalità di attuazione. 

DDL DI INIZIATIVA POPOLARE Salgono da 50.000 a 150.000 le firme necessarie per presentare un ddl di iniziativa popolare. Però i regolamenti della Camera dovranno indicare tempi precisi di esame, clausola che oggi non esiste. 

LEGGE ELETTORALE Introdotto il ricorso preventivo sulle leggi elettorali alla Corte Costituzionale su richiesta di un quarto dei componenti della Camera. Tra le norme transitorie c’è anche la possibilità di ricorso preventivo già in questa legislatura. Anche l’Italicum potrebbe finire dunque all’esame della Corte. 

PROVINCE Vengono cancellate dalla Costituzione, atto necessario per abrogarle definitivamente. 

CNEL Abrogato il Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, organo costituzionale secondo la Carta del 1948. 

giovedì 7 aprile 2016

REFERENDUM TRIVELLE: il 17 aprile si vota. Vediamo di capirne qualcosa di più

Con il Referendum Trivelle del 17 aprile i cittadini devono pronunciarsi sull’abrogazione della legge sulle trivellazioni solo per le parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. La norma sottoposta a referendum abrogativo si trova nella legge di Stabilità 2016 

L'oggetto del referendum del 17 aprile sono solo le trivellazioni effettuate entro le 12 miglia marine (che corrispondono a circa venti chilometri). Non sono quindi la maggior parte delle trivellazioni in acque italiane, complessivamente 66 e collocate soprattutto oltre le 12 miglia, e dunque fuori dal referendum

Riguarderà quindi solo le seguenti 21 trivellazioni:
7 in Sicilia,
5 in Calabria,
3 in Puglia,
2 in Basilicata,
2 in Emilia Romagna,
1 nelle Marche,
1 in Veneto

Votare SI'
Votando sì, ci si schiererà nel senso di abrogare la norma di cui alla legge di stabilità e far sì che, alla scadenza della concessione, le 21 attività in mare attive entro le 12 miglia dalla costa cessino, a prescindere dal fatto che ci siano o meno gas o petrolio ancora da estrarre.

Votare NO
Votando no, invece, ci si schiererà nel senso di lasciare in vita quanto disposto dalla legge di stabilità e consentire così che l'estrazione entro le 12 miglia, possa continuare nonostante la scadenza sino all'esaurimento di gas o petrolio.

Quorum
Si ricorda che affinché il referendum possa considerarsi valido occorrerà che si rechino al voto il 50% più uno degli italiani aventi diritto.