Circa 359 milioni di elettori sono chiamati a eleggere 720 rappresentanti del Parlamento europeo: le regole Paese per Paese
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QUANDO INSEGNI, INSEGNA ALLO STESSO TEMPO A DUBITARE DI CIÒ CHE INSEGNI. (Ortega y Gasset)
venerdì 10 maggio 2024
sabato 4 novembre 2023
PREMIERATO E STOP AI SENATORI A VITA. COS’È E COSA PREVEDE LA RIFORMA VOLUTA DAL GOVERNO MELONI
Tutte le novità del ddl Riforme
È l'elezione diretta del premier la principale novità della riforma costituzionale del governo Meloni. Definita "la riforma delle riforme" dal ministro Elisabetta Casellati, che sul tema ha una delega ad hoc e ci sta lavorando da mesi, è racchiusa in un disegno di legge costituzionale formato da cinque articoli.
1. Elezione del premier La riforma è andata a modificare tre articoli della Carta: l'88 sul potere del Capo dello Stato di sciogliere le Camere, il 92 sulla nomina del premier (con l'elezione diretta) e il 94 sulla mozione di fiducia e sfiducia al governo. In sostanza, dalla prossima legislatura il capo del governo verrebbe eletto dai cittadini in un unico turno, per cinque anni, con una scheda unica.
2. Premio di maggioranza Previsto anche un sistema elettorale maggioritario con un premio del 55% assegnato su base nazionale che assicurerebbe il 55% dei seggi nelle Camere ai candidati e alle liste collegate al candidato premier eletto.
3. Poteri del Capo dello Stato In virtù della riforma e stando alle bozze, al capo dello Stato non spetterebbe più il potere di nomina del premier (come prevede oggi l'articolo 92), ma quello di conferire l'incarico al premier eletto, mentre manterrebbe il potere di nomina dei ministri, su indicazione del capo del governo.
4. Norma anti-ribaltone Nel testo predisposto dal ministro si ipotizza che, nel caso in cui il premier si dimetta o decada dal suo ruolo, il presidente della Repubblica possa assegnare l'incarico di formare un nuovo governo al premier dimissionario o a un altro parlamentare eletto e collegato al presidente del Consiglio. Un modo per garantire continuità alla legislatura, senza ricorrere al voto e che farebbe saltare il meccanismo della sfiducia costruttiva.
5. Stop ai senatori a vita Infine salta, come già detto, anche un'altra prerogativa del presidente della Repubblica, ossia il potere di nominare i senatori a vita. In ogni caso la riforma garantirebbe che gli attuali senatori restino in carica fino alla fine del proprio mandato.
La riforma non è ancora legge: i prossimi passi dell'iter in Parlamento La riforma costituzionale approvata dal Cdm, per diventare legge, necessita ora dell'approvazione dei due terzi dei componenti in entrambi i rami del Parlamento (138 voti favorevoli al Senato e 267 alla Camera). In base all'articolo 138 della Costituzione, il provvedimento deve essere votato due volte da entrambe le Camere: in prima lettura, con possibilità di modifica del testo, e in seconda lettura, con approvazione secca o respingimento. Se nelle due seconde votazioni ad approvare il testo è solo la maggioranza assoluta, è possibile chiedere entro tre mesi un referendum popolare che confermi o respinga la riforma.
Gli obiettivi della riforma costituzionale voluta dal governo Meloni Il Consiglio dei ministri ha deciso di approvare il disegno di legge costituzionale per l`introduzione dell'elezione diretta del presidente del Consiglio dei ministri e la razionalizzazione del rapporto di fiducia per un motivo principale: rafforzare la stabilità dei governi. Al contempo l'ok di Palazzo Chigi risponde ad altri imperativi politici: attuare indirizzi politici di medio-lungo periodo; consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo del corpo elettorale nella determinazione dell'indirizzo politico della Nazione; favorire la coesione degli schieramenti elettorali; evitare il transfughismo e il trasformismo parlamentare.
domenica 30 gennaio 2022
ELETTO IL “NUOVO” PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Sergio Mattarella è stato rieletto presidente della Repubblica nell’ottava votazione. Quando Mattarella ha raggiunto il quorum della maggioranza assoluta, pari a 505 voti, nell’aula del Parlamento è scattato un lunghissimo applauso.
Nello spoglio, Mattarella ha ottenuto 759 voti, risultando così il secondo Capo dello Stato più votato della storia, dopo Sandro Pertini, che resta al primo posto con 832 consensi. Dietro l’attuale Capo dello Stato, Francesco Cossiga, con 752 consensi, e Giorgio Napolitano, alla rielezione, con 738.
sabato 29 gennaio 2022
ECCO TUTTE LE VOTAZIONI, SCRUTINIO PER SCRUTINIO
VII scrutinio - 29/1/2022
- 596 votanti (quorum 505)
- 387 - Sergio Mattarela
- 64 - Carlo Nordio
- 40 - Nino Di Matteo
- 10 - Pier Ferdinando Casini
- 8 - Elisabetta Belloni
- 6 - Luigi Manconi
- 17 - altri
- 60 - bianche
- 4 - nulle
- 380 astenuti
VI scrutinio - 28/1/2022
- 531 votanti (quorum 505)
- 336 - Sergio Mattarela
- 41 - Nino Di Matteo
- 9 - Pier Ferdinando Casini
- 8 - Luigi Manconi
- 28 - altri
- 106 - bianche
- 4 - nulle
- 444 astenuti
V scrutinio - 28/1/2022
- 530 votanti (quorum 505)
- 382 - Maria Elisabetta Alberti Casellati
- 46 - Sergio Mattarella
- 38 - Nino Di Matteo
- 8 - Silvio Berlusconi
- 7 - Antonio Tajani
- 7 - Marta Cartabia
- 6 - Pier Ferdinando Casini
- 16 - altri
- 11 - bianche
- 9 - nulle
- 406 astenuti
IV scrutinio - 27/1/2022
- 540 votanti (quorum 505)
- 166 - Sergio Mattarella
- 56 - Nino Di Matteo
- 8 - Luigi Manconi
- 6 - Marta Cartabia
- 38 - altri
- 261 - bianche
- 5 - nulle
- 441 astenuti
III scrutinio - 26/1/2022
- 978 votanti (quorum 673)
- 125 - Sergio Mattarella
- 114 - Guido Crosetto
- 61 - Paolo Maddalena
- 52 - Pier Ferdinando Casini
- 19 - Giancarlo Giorgetti
- 8 - Luigi Manconi
- 8 - Marta Cartabia
- 7 - Pier Luigi Bersani
- 7 - Umberto Bossi
- 6 - Marco Cappato
- 6 - Marco Doria
- 6 - Clemente Mastella
- 6 - Giuseppe Moles
- 119 - altri
- 412 - bianche
- 22 - nulle
- 0 astenuti
II scrutinio - 25/1/2022
- 976 votanti (quorum 673)
- 39 - Sergio Mattarella
- 39 - Paolo Maddalena
- 18 - Renzo Tondo
- 17 - Roberto Cassinelli
- 14 - Ettore Rosato
- 12 - Umberto Rossi
- 8 - Luigi Manconi
- 8 - Giancarlo Giorgetti
- 8 - Marta Cartabia
- 7 - Silvio Berlusconi
- 7 - Giuseppe Moles
- 6 - Pierluigi Bersani
- 6 - Nicola Gratteri
- 222 - altri
- 527 - bianche
- 38 - nulle
- 0 astenuti
I scrutinio - 24/1/2022
- 976 votanti (quorum 672)
- 36 - Paolo Maddalena
- 16 - Sergio Mattarella
- 9 - Marta Cartabia
- 7 - Silvio Berlusconi
- 7 - Roberto Cassinelli
- 7 - Guido De Martini
- 7 - Antonio Tasso
- 6 - Umberto Bossi
- 6 - Ettore Rosato
- 157 - altri
- 672 - bianche
- 49 - nulle
- 0 astenuti
venerdì 28 gennaio 2022
SESTA VOTAZIONE PER L’ELEZIONE DEL 13° PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Concluso anche lo spoglio del sesto scrutinio per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Sono stati 336 i voti per Sergio Mattarella. Gli astenuti sono stati 445 mentre le schede bianche sono state 106. Il pm Di Matteo ha ottenuto 41 voti, Casini 9, Manconi 8. Draghi e Cartabia ne hanno incassati 5, Belloni 4, Amato 3, Casellati 2. I presenti in tutto sono stati 976 e i votanti 531. Le schede nulle sono state 4, i voti dispersi 9. Non è dunque stato raggiunto il quorum pari a quota 505.
giovedì 27 gennaio 2022
QUARTA VOTAZIONE PER L’ELEZIONE DEL 13° PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Ancora fumata nera. Nel quarto voto gli astenuti sono stati 441 (tutti del centrodestra) mentre le schede bianche 261. L’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sale a quota 166 preferenze dopo le 125 dì ieri.