Giovedì, la BCE ha annunciato un piano di acquisto di titoli di Stato da 60 miliardi al mese almeno fino al settembre 2016.
Ecco, nel dettaglio, che cosa accadrà se tutto procede secondo i piani di Mario Draghi.
1- Dalla creazione di moneta al calo dei rendimenti sui titoli - Il quantitative easing consiste nel fatto che la banca centrale va sul mercato, compra titoli di cui sono pieni i bilanci delle banche commerciali e per pagarli crea moneta che immette nel sistema. La prima conseguenza è che il prezzo dei titoli sale (perché c’è più domanda) e il loro rendimento, cioè il tasso di interesse che ogni Stato paga per finanziare il proprio debito, scende.
2- Giù anche i tassi di interesse su mutui e prestiti – A loro volta, poi, i bassi tassi sui titoli pubblici fanno calare anche il rendimento delle altre obbligazioni (quelle di banche e aziende). Alla fine, quel che accade è scendono che tutti tassi, compresi quelli a cui sono indicizzati i mutui.
3- L’euro si deprezza e sale l’inflazione – Il terzo canale di trasmissione è quello che passa attraverso la valuta. Che si deprezza, perché ce n’è molta di più in circolazione. L’eurodovrebbe dunque perdere terreno rispetto al dollaro, favorendo leesportazioni. Al tempo stesso, l’aumento dell’offerta di moneta crea inflazione.
4- Sale il valore delle case – L’effetto congiunto della riduzione dei tassi sui mutui e dell’aumento della liquidità sui mercati è un aumento del valore delle attività finanziarie e reali, e quindi anche delle case.
5- Le banche, alleggerite dai titoli di Stato, hanno più liquidità per fare prestiti o investimenti - Infine, come effetto collaterale, i bilanci delle banche risultano alleggeriti da un eccesso di titoli di Stato. E gli istituti – ammesso che lo vogliano e che ladomanda sia ripartita – sono incentivati a usare il denaro incamerato per dare più prestiti. O per investire nel mercatoimmobiliare e azionario.
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